TU SI QUE VALES
- Michela Vomiero
- 13 dic 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Ecco il grande bivio dove noi tecnici spesso ci separiamo per prendere strade diverse.
Il metodo deduttivo dove l' allenatore ti chiede una cosa e tu la devi fare come lui la chiede: o fai bene o sbagli. Oppure il metodo induttivo dove una cosa tu non la sai fare e l' allenatore ti fa delle proposte, ti chiede di provare e seppur sbagliando ti incoraggia, ti motiva, ti stimola e finalmente una cosa, per tentativi ed errori prima o poi accade, come un vero senso di conquista personale.
Spesso nel mio percorso di allenatore ciò che trovo di fondamentale importanza, non è la corretta esecuzione di un esercizio, ma la costruzione di una forza interiore primaria motivata dal coraggio di provare senza la percezione di giudizio alcuno. Entusiasmare i nostri atleti all' idea di superarsi non come senso di superiorità sugli altri ma come percorso per imparare a superarsi in ciò che limita il loro miglioramento.
Il percorso di tutti, campioni inclusi passa da qui: io posso, io voglio, io devo migliorarmi. E il valore di un tecnico deve considerare fortemente questo ruolo educativo che lui ha nella vita di ogni ragazzo indipendentemente dalla posizione che lui occupa nelle classifiche.
Ed è proprio sulla costruzione di questa FORZA INTERIORE PRIMARIA a cui va la mia passione, il mio impegno prima ancora di qualsiasi esercizio o risultato di grido, perchè questo è il fondamento e il valore del nostro lavoro: avere costruito atleti motivati al successo o meglio atleti che desiderano provare e riprovare a mettersi in gioco, anche sbagliando, per FAR SUCCEDERE ciò che loro vogliono.
Il senso del successo è qualcosa che noi tecnici possiamo far sperimentare a chiunque, sia esso campione o no, come capacità educata a far succedere le cose. Ogni atleta diventa un equilibrato impasto di mente, cuore, corpo che trasformati in energia vitale diventano strategia, passione, forza, e ci spinge ad oltrepassare i nostri limiti personali, innanzitutto.
"Tu si que vales" è ciò che resta in eredità ad ognuno dei nostri ragazzi quando domani dovranno responsabilmente essere gli attori del nostro futuro e dove il valore di un risultato non si misurerà con coppe o medaglie ma come vero investimento di risorse umane motivate al successo che restituiranno al mondo ciò che anche grazie a noi, hanno imparato.
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